PIAGET
Lo psicologo Jean Piaget ritiene che lo sviluppo del linguaggio sia strettamente legato allo sviluppo cognitivo e per questo motivo i messaggi intenzionali non compaiono prima degli 8 mesi. E' proprio in questo periodo che il bambino inizierà ad utilizzare dei mezzi (sguardo, suoni ecc..) per giungere ad un fine (cibo, attenzione ecc..)
CHOMSKY
Il linguista Noam Chomsky sostiene invece che all'interno del sistema nervoso di ognuno di noi esista un programma universale L.A.D. che conferisce all'individuo l'innata capacità di comprendere frasi mai sentite prima e di comprenderne la correttezza grammaticale. Tutti abbiamo infatti una grammatica universale innata specializzata in una lingua particolare.
TREVARTHEN
Anche secondo lo studioso Colwyn Trevarthen l'intenzionalità comunicativa è presente sin dalla nascita: il bambino è fin da subito predisposto alla relazione e allo scambio. Nei primissimi mesi di vita il bambino sviluppa una modalità comunicativa detta "intersoggettività primaria" con la quale egli sviluppa la comunicazione con la madre; dopo i 5 mesi si parla invece di intersoggettività secondaria: la relazione tra i due partner si apre al mondo esterno.
BRUNER
Secondo lo psicologo Jerome Bruner il bambino impara a comunicare grazie all'ambiente sociale e alle relazioni con gli altri. Un bambino impara infatti il valore causale delle sue azioni (se piange, la mamma gli da del cibo).
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