Con la nuova concezione umanistica cambia anche l'organizzazione scolastica. Nelle varie scuole e nei vari collegi europei si iniziò ad impartire un'istruzione prevalentemente a carattere letterario: si ripresero infatti contenuti legati ad autori come Platone, Cicerone, Agostino e Quintiliano. Particolare attenzione venne posta specialmente sulle opere di Quintiliano, egli descrive infatti, in una di queste, l'educazione dell'oratore che diventa fondamentale in quanto funge da modello per le classi superiori; infatti, per esempio, coloro che svolgevano attività politiche necessitavano anche di una buona padronanza dell'eloquenza.
Questo però fece si che si sviluppasse nell'umanesimo un grave problema: l'elitarismo. Questo consisteva nella diffusione degli ideali educativi unicamente negli strati più elevati della società.
Per quanto riguarda le istituzioni scolastiche, significativo fu il passaggio da un sistema costituito principalmente da grandi università ad uno basato su grandi collegi residenziali. Durante l'Umanesimo, inoltre, molti educatori ebbero iniziative individuali che comprendevano la volontà di accogliere in casa loro o in strutture adibite, gruppi di giovani dei quali curavano ogni aspetto della crescita. Tali strutture sono chiamate convitti umanistico-rinascimentali.
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PSICOLOGIA teoria freudiana
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