A partire dai primi anni del cinquecento, la riforma protestante iniziò a legarsi sempre di più con il movimento umanistico rinascimentale, del quale rielaborò alcune tematiche fondamentali.
In tale ambito è possibile parlare di un importanti personalità quella di Martin Lutero.
Martin Lutero si forma nell’ordine agostiniano dal quale si separò nel momento in cui il suo disaccordo con la dottrina cattolica divenne eccessivo: egli aveva infatti una visione pessimistica dell’essere umano completamente contrapposta all’ottimismo cattolico che vedeva invece nell’uomo parte integrante del disegno provvidenziale di Dio.
Tale concetto, tipico dei riformatori inizia però a diffondersi in tutta Europa vedendo l’uomo come un peccatore incapace di autonoma elevazione.
Per quanto riguarda invece l’educazione secondo i luterani, questi pongono particolare attenzione all’istruzione dei ceti più elevati; per esempio Filippo Melantone, uno dei principali seguaci di Lutero, dedicò poca attenzione al problema dell’educazione dei ceti popolari privilegiando invece l’istruzione dei membri delle Elite protestanti: questi ultimi dovevano ottenere un’educazione portata allo studio dei classici in istituti appositi.
Nonostante la presenza di alcuni punti discordanti, le scuole letterarie e quelle cattoliche diedero vita ad un modello scolastico simile, il collegio, riconducibile all’odierna istruzione liceale.
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