domenica 7 ottobre 2018

CONFERENZA "L'ALTRO" PREMIO LANGER


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Il giorno giovedì 4 ottobre abbiamo assistito ad una conferenza inerente al tema dell'"altro" i quali espositori erano i vincitori del premio Langer 2018. La conferenza era organizzata in modo che i 4 rappresentanti dei vincitori (due professori e due studenti all'università di Arava in Israele, vincitrice del premio) presentassero il libro da loro scritto e per il quale avevano ottenuto la vittoria del premio: come tutti sappiamo la terra contesa fra israeliani e palestinesi è stata teatro di tensioni e violenze fra arabi ed ebrei, il libro da loro presentato è il frutto di un ragionamento e accordo condiviso da persone sia arabe che ebree che hanno deciso di discutere delle differenze anche sostanziali che esistono tra israeliani e palestinesi; essi si sono infatti seduti attorno ad un tavolo per trattare in maniera tranquilla tale argomento senza il bisogno di aggredirsi ma semplicemente cercando di capirsi. L'astio e l'odio tra famiglie viene infatti trasmesso di generazione in generazione senza che, come accade spesso, i più giovani ne conoscano le motivazioni: essi sono unicamente tenuti ad odiare e disprezzare l'altro per questioni che nella maggior parte dei casi gli sono sconosciute.  
Tra le due popolazioni esistono sostanziali differenze anche a livello pratico: basti pensare che per esempio il passaporto di un uomo israeliano gli consente di spostarsi nel territorio europeo e non senza riscontrare nessun tipo di problematica, la questione è invece molto più complessa per un uomo con passaporto palestinese il quale prima di uscire dalla patria deve affrontare una serie checkpoint dovuti all'occupazione che allungano e complicano di ore se non giorni interi ogni suo spostamento. 
Rarissimi sono inoltre i matrimoni "misti": è solitamente la donna che si lascia assorbire dalla cultura del marito arrivando addirittura a chiudere definitivamente i rapporti con i familiari e gli amici. 
E' di conseguenza impossibile che i figli derivanti da tali matrimoni crescano in presenza di due culture diverse.  
Per quanto riguarda il libro esso è strutturato in modo che su un lato sia raccontata la storia di Israele e dall'altro quella palestinese. 

PEDAGOGIA theologia summi boni Abelardo




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Abelardo va in tale opera a sottolineare l'importanza della dialettica la quale, come scrive Agostino nel "De Ordine", è la disciplina delle discipline che insegna a imparare e insegna ad insegnare. E' vista come l'unica arte in grado di rendere sapienti.
In tale opere egli sostiene inoltre che nessuna scienza è da considerarsi malvagia, infatti anche le scienze che hanno come argomento il male, ci sono utili per salvaguardarci dall'incombenza di quest'ultimo. Non è infatti la scienza ad essere malvagia, bensì coloro che ne fanno un uso scorretto.

PEDAGOGIA la ricerca della verità di Pietro Abelardo





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Nella sua opera Sic et non, Pietro Abelardo vuole porre l'attenzione sull'importanza della ricerca della verità: tale ricerca è infatti da lui vista come la chiave per mantenere attive e sveglie le menti degli studenti che altrimenti si troverebbero sempre in uno stato dormiente e quindi di unica accettazione delle opinioni altrui. La prima chiave della sapienza è infatti secondo lui la continua e persistente domanda. Egli va inoltre a porre l'attenzione sul ruolo del dubbio ponendolo sotto una luce positiva: lo vede infatti come un ulteriore stimolo al ragionamento

PEDAGOGIA IL MAESTRO E IL SAPERE

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Il ruolo del maestro medievale è di grande rilevanza: egli non portava una sua personale visione del mondo, bensì faceva parte di una tradizione di cui egli si poneva come portavoce e che offriva ai suoi alunni.
Tommaso d'Acquino sintetizza con la formula " Trasmettere agli altri quel che si è assimilato e contemplato" il ruolo del maestro.
Gli aspetti fondamentali che occorrevano al maestro per rendere utile il proprio insegnamento erano:
- la propensione a prendere in considerazione le varie opinioni contenute nei florilegi (scritti);
- la disponibilità a disputare coi colleghi ( socii);
- il fitto dialogo costituito da diverse opinioni;

Il maestro aveva a che fare con studenti spesso indisciplinati e per tale motivo doveva essere in grado di dosare dolcezza e severità. Era inoltre in uso anche nel medioevo l'utilizzo della punizione corporale che però, successivamente all'avvento della cultura monastica, era enormemente diminuito poiché sconsigliato e impedito. Il maestro doveva invece impegnarsi a seguire le inclinazioni dell'alunno correggendolo e sostenendolo. Un esempio del ruolo del maestro viene dato da Pietro Abelardo nel prologo della sua opera "Sic et non": il maestro invita gli studenti a trovare la verità mediante l'uso della ragione; egli è infatti visto come colui che avvia gli alunni alla ricerca della verità.

sabato 6 ottobre 2018

PEDAGOGIAL'IMPORTANZA DELLA LETTURA

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L'insegnamento era costituito dalla lettura di testi (lectio) e dalla disputa (quaestio) che da un certo momento iniziò a costituire il carattere più importante di quel metodo scolastico.
La lettura era l'attività principale di apprendimento: era infatti definita da Ugo di San Vittore nel suo Didascalicon come "l'inizio del sapere". I testi letti erano quelli di Prisciano, Donato, Sirio per quanto riguarda la grammatica; i Dicta Catonis per le narrazioni e le sacre scritture per la teologia. La lettura rappresentava inoltre la strada per il raggiungimento della verità.
Leggere significava riconoscere un'autorità(le auctoritates erano insiemi di proposizioni con le quali si conseguiva un opinione) al fine di raggiungere soluzioni.

Come si leggeva 
La lettura di un testo era assai complessa: comportava un'analisi della struttura del testo e la sua conseguente suddivisione in parti (divisio textus). Ogni parte veniva poi esposta al fine di porre l'attenzione sulla struttura grammaticale e sul significato dei termini utilizzati, questi venivano inoltre spiegati ed illustrati se difficili. 
Ugo di San Vittore ha delineato le tre forme della lettura in uno all'epoca:
-per opera del docente(legge il libro per gli studenti);
-per opera dello studente(leggo il libro spiegato del docente);
-studio personale(leggo i libro da solo).

La disputa
La disputa rappresenta il momento più importante ovvero quello della dimostrazione per mezzo della ragione. Era un momento di discussione con il quale si cercavano di risolvere i contrasti e i passaggi di un autore i cui testi venivano sottoposti ad esame.
La disputa è basata sull'uso della dialettica e sull'impiego della ragione nell'argomentazione. Essa si svolgeva nelle facoltà superiori. 

Le questioni
Le questioni erano un genere argomentativo didattico caratterizzato dalla raccolta di articoli che potevano essere assestanti o all'interno di Summae.
L'articolo è composto da 4 parti essenziali
-la posizione del problema introdotto in forma argomentativa;
-l'esposizione delle opinioni a favore e di quelle contrarie;
-la soluzione del maestro;
-la soluzione dei dubbi volta a dimostrare che l'opinione scelta può rispondere a ogni interrogativo sollevato.
Con la sua risposta il maestro prendeva posizione avanzando un suo punto di vista.

PSICOLOGIA teoria freudiana

Con l'avvento dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione la percezione della figura dell'individuo cambia n...