martedì 27 novembre 2018

PSICOLOGIA Il linguaggio





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Nei primi 3 anni di vita di un bambino si sviluppa il linguaggio:
PERIODO PRELINGUISTICO: dal primo all'ottavo mese di vita; il linguaggio è caratterizzato da suoni e giunge poi alla lallazione.
PERIODO LINGUISTICO: verso i 10/12 mesi i bambini iniziano a produrre le prime parole; in questa fase la stimolazione degli adulti è fondamentale.

PSICOLOGIA La seconda infanzia, la fanciullezza e la pubertà







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LA SECONDA INFANZIA 
E' quel periodo che va da i 2 ai 6 anni, fondamentale per le abilità motorie del bambino, queste subiscono infatti molte modificazioni. Il bambino imparerà a svolgere molte attività che prima non era in grado di fare e migliorerà le sue capacità raffinate tra cui quella di disegnare, colorare entro i margini e scrivere.

LA FANCIULLEZZA
Tale fase inizia dopo i 6 anni: a partire da questo momento la crescita del bambino sarà più lenta. Migliorerà il coordinamento dei movimenti e le prestazioni motorie in generale, oltre al fatto che amplierà il suo linguaggio. Inoltre, tramite la scuola, il bambino potrà ampliare le proprie conoscenze ulteriormente e svilupperà abilità sociali e di comunicazione.

LA PUBERTA'
Verso i 10-11 anni inizia invece la pubertà: ossia il periodo che precede l'adolescenza.

sabato 10 novembre 2018

PEDAGOGIA Doveri del maestro



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ESSERE MAESTRI DEGNI DI RISPETTO 
Innanzitutto dedica allo studio tutto il tempo che hai a disposizione, o insegnando ad altri o leggendo per conto tuo. Cerca di essere degno del compenso che ricevi e non colpevolizzare le persone più povere se  non in grado di pagarti, la loro ricompensa ti verrà data da Dio e dalla gratitudine dei tuoi alunni. Nel caso in cui un tuo alunno si trovasse in  una situazione economica sfavorevole, spingi anche i suoi compagni ad aiutarlo. non ingozzarti di cibo e bevande perché andrebbero ad annebbiare la mente e se qualcuno ti pone una domanda soddisfalo con una risposta pertinente.

SPIEGARE IN MODO ORDINATO E CHIARO
Spiega con ordine, metodo e chiarezza. Una spiegazione confusa non sarà d'aiuto ai tuoi alunni e contribuirà soltanto ad annoiarli. Prima di ogni lezione, invoca Dio con una precisa formula, pregandolo di far fruttificare i tuoi insegnamenti. Non gesticolare mentre parli: per spiegare ti occorre solo il linguaggio.

AVERE CONOSCENZE SOLIDE  
Studia accuratamente anche per conto tuo al fine di non commettere errori durate la lezione e dedicati soprattutto allo studio dei testi più importanti.

PARLARE IL LATINO 
Parla sempre il latino e costringi tutti i tuoi alunni a fare altrettanto.

- Bonvesin de la Riva

SOCIOLOGIA Max Weber





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LA RAZIONALIZZAZIONE 
Lo studioso tedesco Max Weber si trova a riflettere sulla società industriale: egli prende però in considerazione un processo più ampio della sola industrializzazione, nominandolo PROCESSO DI RAZIONALIZZAZIONE. L'umanità cerca da sempre di attribuire gli eventi a delle cause, si trova però in difficoltà rispetto a fenomeni dei quali le cause sono incomprese. Weber va così a porre l'attenzione sulle differenze di atteggiamento tra l'uomo primitivo e quello moderno:
Uomo primitivo= ricorre a forze oscure
Uomo moderno= incolpa un suo limite personale
La razionalizzazione della società di Weber sostiene quindi l'esistenza di cause comprensibili per tutti i fenomeni naturali.

LA SECOLARIZZAZIONE
La secolarizzazione di una società consiste nella progressiva perdita di valore delle credenze religiose a favore di comportamenti più laici e razionali. Nel medioevo ad esempio tutto il sapere veniva ricondotto alla teologia e ogni cosa era regolata dalla religione, ma già a partire dal Rinascimento la religione perde gran parte del suo valore a favore di un modo di pensare e vivere più razionalizzato.

ANTROPOLOGIA l'evoluzione della cultura





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Secondo il principio centrale dell'antropologia evoluzionista i popoli elaborano, a pari livello di capacità intellettuali, tipi di adattamento simili, istituzioni sociali simili e forme di pensiero simili. Si pensava così che, quanto più una società era ben organizzata sotto l'aspetto politico, economico e sociale, tanto più era avanti nel percorso di civiltà.
con il passare del tempo, ci si rese conto che le teorie evoluzioniste erano troppo generiche per tenere conto della vastissima varietà di fenomeni culturali presenti nel mondo. Fu per questo motivo che gli antropologi iniziarono ad interessarsi sempre di più alle singole società e culture.

ANTROPOLOGIA






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Dopo la prima rivoluzione industriale (avvenuta tra la seconda metà del Settecento e la Prima dell'Ottocento) e la seconda ( seconda metà dell'Ottocento) la Gran Bretagna aveva compiuto una vasta serie di passi in avanti specialmente grazie all'uso dell'elettricità. Si sviluppò così il cosiddetto "capitalismo industriale" consistente in un progresso di crescita culturale del genere umano.
Gli antropologi che hanno condiviso questa visione del mondo sono detti evoluzionisti; sono proprio loro a sostenere che le leggi che governano la produzione sono le stesse che hanno determinato il passaggio da uno stadio culturale inferiore ad uno superiore. Sulla base del criterio di complessità culturale crescente era diventato possibile classificare le società in inferiori e superiori  e porle quindi all'interno di una scala generale di sviluppo.
Ad esporre tale concezione dell'evoluzione culturale fu lo studioso James Frazer, il quale nella sua opera "Il ramo d'oro" stabilisce come l'uomo, dopo aver inizialmente cercato di capire il mondo con la magia, si sia affidato alla religione e sia infine giunto a soluzioni prettamente scientifiche.

ANTROPOLOGIA Edward B. Tylor e la sua concezione di cultura


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Nel 1871 Edward B. Tylor pubblicò un importante libro "Cultura primitiva" all'interno del quale egli espresse il suo concetto di cultura: " La cultura, o civiltà, intesa nel suo senso etnografico più ampio, è quell'insieme complesso che include le conoscenze, le credenze, l'arte la morale, il diritto, il costume e qualsiasi altra capacità e abitudine acquisita dall'uomo in quanto membro della società".
Egli nella sua definizione diversifica il suo concetto di cultura da quello stabilito dalla Kultur, equiparandolo alla civiltà. Egli diede inoltre al concetto di cultura due diverse sfumature: nel primo caso essa è una popolazione, una società particolare, nel secondo è una caratteristica umana che consiste nell'essere in grado di utilizzare strumenti, avere concezioni morali, estetiche uguali e uno sesso linguaggio.

ANTROPOLOGIA le origi del concetto di cultura e civilizzazione


               KULTUR vs. ZIVILISATION 


Durante il XVIII sec. con la diffusione del movimento romantico, in  Germania, si iniziò a formare il concetto di cultura (Kultur) che andava a caratterizzare un determinato modo di vivere, uno stesso patrimonio di storie, leggende, usanze e mentalità. A tale concetto si è poi affiancato quello di Zivilisation, ovvero civilizzazione che comprende acquisizioni esterne alla Kultur. La Zivilisation può essere intesa come l'insieme delle nuove tecnologie:
Ad oggi creare una distinzione  tra questi due concetti sarebbe difficile, infatti la civiltà incide profondamente sulla cultura. 

sabato 3 novembre 2018

SOCIOLOGIA L'alienazione e il proletario



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I risvolti sociali del nuovo sistema di produzione stanno nella creazione di individui alienati e nella nascita del proletariato. L'alienazione consiste nel fatto che l'operaio è costretto a vendere la propria attività, perdendo il valore che essa comportava ed estraniandosi dal prodotto. Consiste quindi nel sentirsi estranei alla propria attività. La classe sociale che si forma è infatti chiamata proletariato, poiché chi ne faceva parte era appunto privo di proprietà e doveva sottostare ai capitalisti, la cui classe era invece la borghesia

Secondo Marx inoltre la struttura di una società non è data dal modo di pensare dei suoi membri, bensì dalla modalità di produzione. Le istituzioni giuridiche e politiche, la ideologie e i restanti fenomeni sociali, fanno invece parte di una sovrastruttura che riflette quanto avviene nella struttura di base. Di conseguenza, al mutare della struttura anche la sovrastruttura cambia. 

Il modello di Marx ha acquisito una grande importanza e tutt'ora le interpretazioni sociali odierne devono confrontarsi con la sua. 

SOCIOLOGIA l'approccio critico di Karl Marx




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Mentre i positivisti hanno mantenuto una visione prettamente ottimistica della rivoluzione, altri studiosi hanno visto tali cambiamenti in modo negativo, tra questi troviamo Karl Marx. Marx si concentrò infatti soprattutto sugli sconvolgimenti che essa causò. Marx vede la società in un periodo di conflitto e rivoluzioni e coglie nella rivoluzione stessa diverse contraddizioni che gli fanno pensare ad una futura rivoluzione di classe del proletariato contro il dominio borghese.
Marx si focalizza inoltre sui nuovi processi produttivi introdotti dalla rivoluzione industriale: infatti non cambia soltanto la quantità di merci prodotte, bensì anche la relazione tra gli operai, se stessi e il mondo circostante. L'industria utilizza macchinari costosi, che un operaio da solo non potrebbe permettersi e che quindi non gli danno la possibilità di istituire un'attività in proprio, obbligandolo a lavorare per i proprietari della fabbrica i quali possiedono i macchinari. I proprietari sono detti capitalisti. L'operaio non è più quindi un artigiano ma unicamente un esecutore, perde di conseguenza il rapporto con il prodotto del suo lavoro e ne perde il valore.

SOCIOLOGIA L'evoluzione di Herbert Spencer






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Secondo Spencer la società è un insieme di parti che, svolgendo le proprie mansioni, sono funzionali al mantenimento della struttura stessa. Essa è analoga a quella del mondo animale poiché l'organismo più complesso rappresenta lo stadio evolutivo più avanzato. La teoria di Spencer da un'interpretazione della società come un tutto organico indipendente dai suoi membri.

SOCIOLOGIA Auguste Comte e la legge dei 3 stadi




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Auguste Comte elaborò una teoria riguardante la nascita della società: la teoria dei tre stadi.
Secondo Comte il progresso dell'umanità non è casuale bensì è frutto del destino della specie umana stessa. Per sostenere ciò, egli si basa su un'osservazione dell'essere umano e specificatamente sul suo modo di rapportarsi alle cose; attraverso tale osservazione teorizza quindi l'esistenza di 3 differenti stadi:
STADIO INIZIALE, o teologico, i fenomeni naturali sono spiegati tramite l'esistenza di qualcosa di soprannaturale o magico;
STADIO INTERMEDIO, detto anche metafisico;
STADIO FINALE, o scientifico, l'essere umano vede i fenomeni naturali come il prodotto di leggi naturali;
Ogni individuo nel corso della sua vita  affronta questi tre stadi durante il passaggio dall'infanzia alla vita adulta. Come l'uomo, anche la società si evolve da uno stato primitivo ad uno civilizzato.
Comte si impegna quindi a elaborare una legge empirica (non astratta) che possa scoprire e spiegare attraverso quale insieme di trasformazioni una società si evolva. Spiega quindi che ogni società è destinata, come quella europea a trasformarsi e migliorarsi.

SOCIOLOGIA la nascita del positivismo




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La sociologia nacque durante il XIX sec. dall'esigenza di trovare delle risposte ai problemi causati dall'industrializzazione.
Alcuni studiosi adottarono un atteggiamento ottimista secondo cui l'industrializzazione aveva portato un grande progresso da parte degli uomini per quanto riguarda il "dominio" della natura. Con la rivoluzione industriale si era infatti posta l'attenzione soprattutto sullo sviluppo delle risorse e sulla loro utilità e trasformazione. Si sviluppò così una nuova corrente, detta positivismo che vedeva nel progresso tecnologico una fonte di guadagno per l'umanità; tale corrente fu sostenuta dai lavori di Auguste Comte e Herbert Spencer.

SOCIOLOGIA Jean-Jacques Rousseau




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Nello stato di natura iniziale, gli uomini vivevano pacificamente e regnava l'uguaglianza universale: le disuguaglianze sono state infatti introdotte con il contratto sociale e con la nascita della società. Nonostante sia stata la società stessa a creare problematiche quali la disuguaglianza, l'oppressione e la dipendenza, spetta soltanto a lei eliminarle. Secondo Rousseau è inoltre fondamentale andare a individuare le norme idonee alla società per evitarne la corruzione e rendere la convivenza più equilibrata al fine di realizzare in futuro società migliori

SOCIOLOGIA Montesquieu e lo "spirito delle leggi"







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Durante l'illuminismo grazie alla figura di Montesquieu venne posta l'attenzione sul fatto che la teoria del contratto sociale cerchi di spiegare in un solo modo l'origine di tutte le forme di società, quando in realtà esse sono molto diverse l'una dall'altra.
Il primo documento che cercherà di fornire un'analisi empirica dei fatti sociali sarà, nel 1748, l'opera "Lo spirito delle leggi" di Montesquieu. Egli è infatti il primo a evidenziare come molti caratteri della società dipendano per esempio dal clima, dal tipo di territorio, dalle attività svolte dai suoi membri ecc... Secondo Montesquieu inoltre le norme che governano la vita sociale non sono le leggi assolute valide per l'intera umanità, bensì dipendono dal variare delle tante condizioni interne o esterne che riguardano la storia della civiltà.

SOCIOLOGIA Naturalismo e contrattualismo

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Il termine sociologia è stato utilizzato per la prima volta dal filosofo francese Auguste Comte nel suo “Corso di filosofia positiva” ma, già da 2 secoli alcuni filosofi avevano intrapreso ricerche di tipo sociologico. Durante il corso della storia era stata dominante una concezione detta naturalistica, secondo cui la società umana sarebbe un fatto del tutto naturale derivato dall'istintiva socievolezza umana. Nel XVII secolo, subentrò però una problematica legata al al fatto che l'uomo è per natura restio a subordinare le sue esigenze ad una collettività. Venne perciò istituito il contratto sociale: un patto non scritto per fissare delle regole di convivenza alle quali tutti devono sottostare. Solo con tale contratto sarebbe stata possibile la convivenza tra gli esseri umani

Alla base di tale teoria era presente un'idea che vedeva l'uomo come un essere di natura egoista, la cui esistenza era destinata unicamente alla soddisfazione dei propri bisogni e quindi non predisposto alla vita in società. La vita degli uomini era però difficile: erano tutti esposti a minacce legate a fenomeni naturali o provenienti da animali, ma anche da altri uomini (homo homini lupus). Si pensa siano state proprio queste difficoltà a spingere gli uomini a associarsi tra loro.

PSICOLOGIA teoria freudiana

Con l'avvento dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione la percezione della figura dell'individuo cambia n...