lunedì 22 aprile 2019

PSICOLOGIA l'anoressia e la bulimia

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L'adolescenza è un periodo di grandi cambiamenti anche sul fronte fisico: l'accettazione del proprio corpo può produrre sentimenti d'angoscia a cui spesso conseguono disturbi alimentari. I disturbi alimentari, tra cui su tutti anoressia e bulimia, nascono da una distorta percezione di sé e da una mancata accettazione del proprio corpo.
L'ANORESSIA 
Tale problematica consiste nell'ostinato rifiuto del cibo dovuto ad una bassa autostima di sé stessi e caratterizzato dalla volontà di perdere peso. Chi è colpito da anoressia impara a controllare il senso di fame fino a giungere al digiuno. L'anoressia colpisce generalmente di più le femmine rispetto ai maschi.
I sintomi fisici riscontrabili sono l'eccessiva perdita di peso, il calo della temperatura corporea e la scomparsa, nelle ragazze, del ciclo mestruale. I sintomi psicologici sono invece nel timore fobico di ingrassare, nel rifiuto di mantenere il peso norma e nel controllo ossessivo sul cibo e sul corpo.
Frequente tra le persone colpite da anoressia è la frequentazione assidua di palestre: è infatti anche tramite l'esercizio fisico che gli individui malati sentono di esercitare un senso di controllo sulla propria vita oltre che sul proprio corpo. Accade inoltre che i soggetti anoressici si sentano assaliti da sensi di colpa nel momento in cui si nutrono per aver ceduto alla tentazione.
Problematiche come l'anoressia sono favorite nel loro sviluppo anche da ambienti familiari oppressivi e privi di comunicazione oltre che da società che considerano la magrezza sinonimo di bellezza.
LA BULIMIA 
La bulimia è un'altra problematica piuttosto diffusa tra gli adolescenti: essa consiste in abbuffate seguite da sensazioni di disgusto e senso di colpa e conseguente assunzione di lassativi o induzione al vomito. Generalmente un individuo bulimico assume alimenti morbidi come torte o panini poiché più facili da vomitare. Anche questa problematica nasce da una bassa autostima e da una mancata accettazione del proprio corpo. Frequenti tra i soggetti colpiti da bulimia troviamo comportamenti autolesivi e segni fisici come il segno di Russell ( abrasioni sulle mani dovute all'induzione del vomito e limatura dei denti incisivi).

PSICOLOGIA l'adolescenza e la crisi









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Durante il periodo dell'adolescenza può accadere che l'individuo attraversi momenti di crisi, ossia momenti di temporaneo squilibrio interiore riconducibili sia ad uno stato patologico, sia a condizioni di sofferenza momentanea o direttamente ad un atteggiamento fisiologico tipico di questa età.
La crisi è talvolta derivante da situazioni di bullismo: il termine "bullismo" venne coniato dallo psicologo Dan Olweus per indicare fenomeni di esclusione e aggressioni tra coetanei.
Tale fenomeno risulta essere molto diffuso in Italia soprattutto nell'ambiente scolastico, ma non manca di esistere anche nell'ambiente lavorativo dove è conosciuto con il nome di "mobbing".
Il bullismo o il mobbing consistono in forme di violenza sia fisica che psicologica da parte un soggetto detto "bullo" nei confronti di un altro che diviene la vittima. La vittima è scelta tra persone particolarmente sensibili e già isolate dal gruppo che, perseguitate dal bullo, peggiorano ulteriormente la loro situazione di fragilità cercando di evitare le situazioni sociali dove potrebbe avvenire un incontro con il bullo.
La manifestazioni di bullismo possono essere di 2 tipi:
DIRETTE: aggressioni, minacce, molestie, furti e ridicolizzazioni;
INDIRETTE: pettegolezzi, calunnie, offese verbali e isolamento;
Le prime sono più diffuse tra i maschi mentre le seconde generalmente più tra le ragazze.
Negli ultimi anni una tipologia di bullismo sempre più diffusa è il cyberbullismo consistente in aggressioni psicologiche online realizzate solitamente da parte di ragazzi che compensano le loro frustrazioni nella vita reale tramite l'attuazione di tale fenomeno.
Esistono inoltre 3 tipologie differenti di bulli:
BULLO AGGRESSIVO: capo all'interno del gruppo, suscita sentimenti di timore e ammirazione tra i compagni, è sicuro di sé e indifferente alla sofferenza altrui;
BULLO ANSIOSO: psicologicamente fragile e insicuro, molto simile alla vittima;
BULLO PASSIVO: scarsa stima di sé, assistono alle vessazioni senza prendervi parte in modo diretto;
I fattori che influenzano la nascita di atteggiamenti di bullismo nei ragazzi sono riconducibili a relazioni familiari disfunzionali oltre che a contesti culturali e sociali di violenza.
Un ruolo importante nella prevenzione del bullismo lo ha la scuola; questa deve sanzionare i comportamenti dei bulli ma al tempo stesso comprendere le ragioni per cui questi sono spinti ad atteggiamenti aggressivi oltre a supportare le vittime e farle sentire protette.

martedì 2 aprile 2019

SOCIOLOGIA Le teorie del conflitto





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All’interno della società industriale sono presenti degli aspetti conflittuali analizzata e dalla personalità di Charles Wright Mills.
L’economia americana si reggeva sulla corsa agli armamenti e sugli investimenti in tecnologie belliche, inoltre i politici presenti si influenzavano e spalleggiano a vicenda.  In questo contesto egli decise di concentrarsi soprattutto sulla figura dell’americano medio, soggetto manipolato dal potere e  convinto di vivere in una democrazia  che era però fittizia. Egli osserva dunque che all’inizio del 900 più della metà delle persone fanno parte della categoria degli imprenditori indipendenti mentre la restante parte dei lavoratori sono invece colletti blu ossia operai che indossavano una tuta da lavoro blu, oppure i colletti bianchi, gli stipendiati che svolgevano attività d’ufficio, per esempio impiegati, addetti alle vendite, insegnanti e dirigenti. Il ceto di agricoltori e liberi professionisti è stato quindi sostituito da questo nuovo ceto medio americano. Analizzando le cause di questo cambiamento, Mills ne individua due: l’affermazione della grande impresa e l’espansione dell’apparato statale.

SOCIOLOGIA Strutturale-funzionalismo sistema e funzione




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Lo struttural-funzionalismo si propone come una prosecuzione dell’approccio sociologico di Spencer e Durkheim. Esso conserva infatti i concetti di struttura e funzione precedentemente elaborate da Spencer inserendoli però in una nuova concezione secondo cui la società è vista come un sistema.  Un sistema è una realtà composta da più elementi che si influenzano reciprocamente e formano un tutto organico retto da delle leggi. Un sistema è un’entità complessa fatta in modo da resistere nel tempo. Ciascuno degli elementi di cui il sistema si compone svolge la propria funzione. I vari elementi di cui un sistema si compone sono dunque funzionali alla sopravvivenza di esso stesso.
Lo struttural-funzionalismo si compone quindi di tre postulati generali:
1)Esiste un’unità funzionale della società: all’interno di un sistema sociale ogni componente svolge la sua funzione per l’intera collettività.
2)Funzionalismo universale: ogni forma sociale o culturale strutturata deve svolgere una funzione positiva per il sistema.
3)L’indispensabilità: in ogni sistema determinate forme sociali sono indispensabili per lo svolgimento delle loro funzioni.

SOCIOLOGIA Lo struttural-funzionalismo





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Lo struttural-funzionalismo  si sviluppa dopo la seconda guerra mondiale e uno dei principali esponenti è Talcott Parsons. Per alcuni decenni questa teoria è stata la versione dominante della sociologia. A partire dal XX secolo, le disuguaglianze sociali non smettono di esistere ma la società industriale avanzata diviene un modello stabile di convivenza ti permette condizioni di vita migliori rispetto al periodo antecedente alla rivoluzione industriale. Le divisioni sociali più ampie tra le classi privilegiate e quelle operaie si attenuano sempre di più lasciando il posto ad una società in cui prevalgono classi medie sempre più benestanti. Lo struttural-funzionalismo è la prima teoria sociologica che interpreta la società industriale come un sistema ben funzionante in cui problemi sociali trovano soluzione.

SOCIOLOGIA William Thomas e Floriannaniecki: Lo studio sull’immigrazione






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Una tra le più importanti ricerche che svolse la scuola di Chicago fu quella realizzata precedentemente alla prima guerra mondiale da William Thomas e Florian Znaniecki.
I due si concentrarono sul fenomeno dei contadini polacchi in Europa in America: durante quel periodo storico infatti l’emigrazione dei polacchi verso l’America aveva raggiunto livelli molto alti.
I due studiosi si concentrarono sul fenomeno migratorio indagando soprattutto le conseguenze sui comportamenti valori e le tradizioni dei contadini coinvolti. Conseguentemente ai loro studi Thomas e Znaniecki arrivarono alla conclusione che la causa di un fenomeno sociale o individuale non è mai un altro fenomeno sociale o individuale ma la loro combinazione. Gli studiosi della scuola di Chicago sostengono quindi che i fenomeni sociali possono essere spiegati facendo riferimento alla situazione in cui hanno luogo.
In tali termini Thomas ha elaborato un teorema che cita così: “se gli esseri umani definiscono reali certe situazioni, esse saranno reali nelle loro conseguenze”.

SOCIOLOGIA La scuola di Chicago

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La scuola di Chicago si sviluppa in un particolare contesto ed è fondata da un gruppo di ricercatori del Dipartimento di sociologia dell’Università di Chicago. E' la prima scuola sociologica americana. La sua fama è dovuta principalmente al fatto che si dedicò a tematiche che, in precedenza, nessuno aveva considerato di rilevanza scientifica: la composizione della popolazione delle città e dei quartieri in termini di etnia e di classe sociale, gli stili di vita delle diverse classi sociali, fenomeni come la nascita di ghetti razziali o il vagabondaggio. La scuola di Chicago si caratterizza per un approccio ecologico ai problemi sociali: le città venivano considerate come un sistema vivente; Inoltre gli studiosi del Dipartimento di sociologia di Chicago si recavano sul posto al fine di ottenere le informazioni che cercavano per le loro ricerche.

SOCIOLOGIA La sociologia negli Stati Uniti


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Nonostante la sociologia si sia formata inizialmente in Europa, trova terreno di sviluppo negli Stati Uniti d’America.  Tale disciplina infatti ha iniziato a progredire in modo significativo diventando sostanzialmente una ricerca alla soluzione dei problemi concreti che insorgono all’interno della società industriale. I sociologhi statunitensi iniziano a condurre indagini finalizzate alla comprensione e alla soluzione di problemi concreti che la società si trova ad affrontare.
Particolare è il caso di Chicago che nel 1871 viene devastata da un terribile incendio: nel momento in cui la città venne ricostruita, essa venne composta di quartieri spesso non comunicanti tra loro. Questo contribuì a delle terribili conseguenze: i quartieri di abitazione dei poveri e quelli dei ricchi risultano essere completamente scissi. Inoltre, essendo la città vittima di forti migrazioni, si trova ad essere composta da persone provenienti da molti diversi paesi e che conservano quindi rituali e modelli di comportamento tipici dei loro paesi di origine.

SOCIOLOGIA Georg Simmel



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Georg Simmel è considerabile come uno dei padri fondatori della sociologia e per distinguerla dalle altre scienze sociali crea una contrapposizione tra forma e contenuto. Mentre infatti le altre scienze sociali si caratterizzano per determinati contenuti, la sociologia è invece molto più generale e prende in considerazione soprattutto ciò che accade nel momento in cui gli individui entrano in contatto tra di loro e agiscono insieme. Sostanzialmente la sociologia studia gli eventi di associazione ossia di interazione e relazione sociale a prescindere dal loro contenuto. Oggetto principale del suo studio deve essere quindi più che il contenuto, il modo tramite cui le persone si relazionano (forma).
 Esistono due forme sociali fondamentali: la diade e la triade. La prima indica l’insieme di due soggetti e viene a mancare nel momento in cui uno dei due abbandonare l’azione; la seconda invece è molto diversa in quanto l’aggiunta di un terzo elemento può contribuire a riappacificare i due membri del conflitto.  La differenza sostanziale tra di diade e triade sta nel fatto che mentre la prima in mancanza di uno dei due membri della relazione smette di esistere, la seconda è indipendente rispetto alle parti che la compongono.
Simmel sviluppa il concetto di sociologia formale osservando la città di Berlino.
 Osservando la vita quotidiana della città, egli nota le particolari tensioni esistenti tra l’individuo e il contesto sociale collettivo: la città è infatti luogo in cui la razionalizzazione della società e la divisione del lavoro risultano essere più evidenti.  All’interno della città ognuno compie attività specializzate, ben conosciute e sempre uguali e le disuguaglianze sociali diventano più marcate e palesi in quanto le diverse classi sociali vivono a stretto contatto tra loro.
 La situazione della città crea una problematica tuttora attuale ossia la possibilità di vivere nell’indifferenza verso i propri simili: nella maggior parte dei casi gli abitanti della città trascurano di mettersi in contatto con persone che vedono quotidianamente.  Essendo infatti le grandi città bombardate di stimoli siamo costretti a sviluppare una forma di indifferenza sistematica per ciò che ci accade intorno. Nel momento in cui entriamo in relazione con un nostro simile non è tanto per affinità quanto per utilità. Al tempo stesso però la città permette un maggiore sviluppo dell’individualità dei singoli in quanto garantisce spazi molto più ampi per la coltivazione della propria identità personale.
Georg Simmel identifica dunque la metropoli come sede fisica di fenomeni sociali nuovi.
Uno tra i più importanti è quello della moda, questa nasce da una spinta all’imitazione ossia da un’esigenza delle persone di omologarsi (Conduce l’individuo sulla via che tutti percorrono). Allo stesso modo è però anche un meccanismo tramite cui alcune persone possono distinguersi dalla massa, la moda appaga quindi anche il bisogno di diversità. All’inizio del XX secolo, nella società che Simmel ha sotto gli occhi, la moda è uno strumento a disposizione delle classi più elevate che cercano coesione per marcare una netta cesura nei confronti dei membri delle classi sociali più basse.  La seconda importante riflessione che Simmel compie riguarda il denaro: la relazione tra esseri umani all’interno di una città è dominata dallo scambio.
Per stabilire il valore di un oggetto occorre però dare una importante rilevanza al desiderio e al bisogno di appropriarsene: il valore di una bottiglia d’acqua in un deserto sarebbe molto più alto rispetto a il valore dello stesso oggetto in una normale circostanza. E' quindi la relazione che dà valore all’oggetto. Per andare ad oggettivare questo valore entra in gioco lo strumento del denaro, il quale disperde l’individualità delle persone, degli oggetti, dei desideri e dei sentimenti.

PEDAGOGIA Riforma protestante e umanesimo



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A partire dai primi anni del cinquecento, la riforma protestante iniziò a legarsi sempre di più con il movimento umanistico rinascimentale, del quale rielaborò alcune tematiche fondamentali.
In tale ambito è possibile parlare di un importanti personalità quella di Martin Lutero.
Martin Lutero si forma nell’ordine agostiniano dal quale si separò nel momento in cui il suo disaccordo con la dottrina cattolica divenne eccessivo: egli aveva infatti una visione pessimistica dell’essere umano completamente contrapposta all’ottimismo cattolico che vedeva invece nell’uomo parte integrante del disegno provvidenziale di Dio.
Tale concetto, tipico dei riformatori inizia però a diffondersi in tutta Europa vedendo l’uomo come un peccatore incapace di autonoma elevazione.
Per quanto riguarda invece l’educazione secondo i luterani, questi pongono particolare attenzione all’istruzione dei ceti più elevati; per esempio Filippo Melantone, uno dei principali seguaci di Lutero, dedicò poca attenzione al problema dell’educazione dei ceti popolari privilegiando invece l’istruzione dei membri delle Elite protestanti: questi ultimi dovevano ottenere un’educazione portata allo studio dei classici in istituti appositi.
Nonostante la presenza di alcuni punti discordanti, le scuole letterarie e quelle cattoliche diedero vita ad un modello scolastico simile, il collegio,  riconducibile all’odierna istruzione liceale.

PEDAGOGIA Juan Luis Vives e l’educazione popolare + Rabelais e Michel Montaigne









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Juan Luis Vives, spagnolo, è uno tra i maggiori rappresentanti dell’umanesimo pedagogico in Europa. Egli fu un grande sostenitore dell’educazione popolare per la quale rivalutò una vasta serie di saperi fino ad allora trascurati. Egli si pronunciò inoltre per quanto riguarda l’educazione delle donne considerata da lui possibile e socialmente auspicabile nonostante fosse a quel tempo una concezione assurda in quanto non era presente la parità dei generi.
Contemporanei di Vives sono i due umanisti francesi Rabelais e Montaigne.










Francois Rabelais fu il fautore di un importante opera costituita da un ciclo di romanzi che al tempo della sua uscita venne censurata. Il contenuto dell’opera è di tipo fantastico, comico, satirico e i temi sono episodi e avventure di ogni sorta. All’interno di essa Rabelais  fa una riflessione anche per quanto concerne l’educazione: i protagonisti delle sue vicende sono infatti Gargantua e Pantagruele, padre e figlio che affrontano ironicamente la società del tempo. Tramite le avventure dei due, Rabelais dà una satira di ciò che era la società francese del tempo. Dall’opera traspare il pensiero dello studioso secondo il quale, il miglior modo per educare il proprio figlio è l’esperienza diretta.








Anche l’umanista Michel Montaigne si dimostra essere particolarmente sensibile per quanto riguarda il tema dell’educazione.  Montaigne promuove l’antidogmatismo, inteso come una confutazione critica di ogni pregiudizio. Secondo lui, inoltre, l'educazione dovrebbe puntare alla conquista di un sapere ragionato che insegni quindi all’allievo un proprio modo di pensare e non basata quindi sulla semplice memorizzazione di nozioni che fino a quel momento la scuola insegnava.

PEDAGOGIA Erasmo da Rotterdam






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 La personalità di Erasmo da Rotterdam si sviluppa sul finire del 400 in un’Europa sondata da continue riforme. Egli espone il suo pensiero principalmente tramite un saggio "elogio della follia" nel quale espone il suo ideale morale e culturale professando sobrietà e semplicità spirituale, le quali dovevano essere secondo lui alla base di un rinnovamento della fede religiosa.
Un’altra sua famosissima opera è il saggio pedagogico "Per una libera educazione" che egli scrisse nel 1529. Nel libro tratta il tema dell’educazione dei figli, secondo lui lo studio andrebbe iniziato in giovane età da parte della famiglia: i genitori sono i primi educatori dei figli. Solo successivamente l’aiuto di un precettore sarà utile al ragazzo per rendere l’apprendimento maggiormente incline alle alle sue capacità. Egli consiglia inoltre di evitare insegnanti troppo severi che tramite eccessive regole non sarebbero in grado di far amare il sapere ai propri alunni. Egli fornisce numerosi consigli pratici e pone particolare attenzione per quanto riguarda le caratteristiche individuali di ogni allievo risultando tutt’oggi di grande attualità.
Erasmo è ritenuto uno degli uomini più dotti del suo tempo la cui cultura era sostenuta dallo studio dei classici.

PEDAGOGIA Baldassarre Castiglione e la formazione dell’uomo di corte



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 Un altro importante esponente degli umanisti di seconda generazione fu Baldassarre Castiglione, autore diventato celebre soprattutto per il suo trattato "il cortigiano" riguardante la vita di corte. Questa si presenta come un insieme di regole, di comportamenti e di mentalità diffuso negli ambienti più raffinati della società.
Castiglione descrive nel trattato tutte le virtù indispensabili per il cortigiano: il coraggio, l’eleganza, la saggezza, la capacità di suonare uno strumento musicale e di apprezzare la musica e l’arte.
La corte di cui Castiglione parla aveva però ormai perso il contatto con la vita politica e di essa era rimasto soltanto l'ideale di "buone maniere" tradotto poi nel trattato "galateo".

PEDAGOGIA Leon battista Alberti e l’educazione familiare



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A partire dalla metà del XV secolo si affacciano sulla scena gli umanisti di seconda generazione tra i quali spicca la personalità di Leon battista Alberti. La maggior parte degli umanisti di seconda generazione tra cui anche Leon battista Alberti, presentano una forte sensibilità verso tematiche legate alla vita sociale del tempo. Nel suo trattato "Della famiglia" diviso in quattro libri nel quale egli tratta infatti vari aspetti della vita familiare; Un aspetto molto particolare di ciò che era la vita familiare del tempo, riguarda l’uomo e l'educazione: questo compito, infatti, sino ad allora svolto dalla collettività viene invece sempre più accollato alle famiglie. Nel trattato, scritto in lingua volgare, Alberti fa riferimento soprattutto l’autorevolezza delle figure genitoriali, specialmente a quella del padre. Particolare importanza è data inoltre da Alberti anche alla virtù, intesa come strumento per  affrontare le circostanze della vita: anche la scuola e più in generale l’insegnamento andavano quindi orientati al raggiungimento della virtù.

PSICOLOGIA teoria freudiana

Con l'avvento dell'urbanizzazione e dell'industrializzazione la percezione della figura dell'individuo cambia n...